Normalmente, dopo i 65 anni bisogna “fare i conti” con il proprio corpo. Con una alimentazione equilibrata, un po’ di esercizio fisico e una buona vita sociale, si può stare in forma fino a tarda età. Come si legge anche su riviste dedicate al mondo senior, gli “over” ancora in salute possono godersi hobby, attività e affetti in tanti modi diversi. È inevitabile però che, prima o poi, insorga la necessità di un piccolo intervento chirurgico. Dopo una certa età, la fase di recupero è sicuramente più lenta e, in alcuni casi può anche far scaturire problemi di natura psicologica, come una depressione.
Subito dopo l’intervento
Il monitoraggio del paziente continua in modo attento durante tutta la prima fase post operatoria: i parametri vitali sono costantemente tenuti sotto controllo. A seguito dell’anestesia, i pazienti più anziani sono quelli che più frequentemente possono andare incontro a problemi di aritmia, di sbalzi di pressione oppure di crisi cardiache.
Tra le complicanze più comuni, c’è anche il cosiddetto “delirium post operatorio”. Si tratta di uno stato di confusione, che porta ad agitazione, disorientamento e scarsa capacità di formulare pensieri organizzati. Per aiutare il paziente, gli infermieri devono parlare con voce pacata, cercare di farlo rilassare il più possibile, fornirgli qualche oggetto familiare e tenerlo idratato. Quando sarà in grado di alzarsi, verrà invitato a camminare nella stanza o in corridoio.
La depressione senile
Se l’intervento ha richiesto una lunga degenza e se i postumi si fanno sentire a livello di dolore cronico o di una terapia farmacologica molto invasiva, nell’anziano può insorgere uno stato depressivo, che a sua volta non può che peggiorare la situazione. Per curare questa malattia, bisogna essere seguiti da uno specialista, altrimenti si può arrivare a un declino delle facoltà mentali, unito a sensazioni di isolamento e apatia.